COLLETTA TERRA SANTA

COLLETTA PRO TERRA SANTA 2025

Per leggere il testo integrale della Lettera e degli allegati DCO e Custodia, segui questo link ai file in 6 lingue:
(Italiano, Inglese, Spagnolo, Francese, Tedesco e Portoghese):
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Colletta 202​5]

Caro Fratello nell’episcopato, sono qui anche quest’anno per parlarti della Terra Santa. Sento forte la responsabilità di rivolgermi ai Vescovi cattolici del mondo, a nome del Santo Padre, per farvi pervenire l’appello della Chiesa, in risposta al grido di chi si trova in grave sofferenza. Mentre vi scrivo, il nostro cuore è sollevato dalla tregua in atto. Sappiamo che è fragile e che, per natura sua, non basterà da sola a risolvere i problemi e ad estinguere l’odio in quell’area. Ma almeno gli occhi non vedono ulteriori esplosioni e non perpetuano l’angoscia dell’irreparabile.  Abbiamo visto pianti, disperazione, distruzione ovunque. Ora la nostra speranza è che il trionfo della morte inferta non sia la sua eterna vittoria. E ci torna la speranza di vedere il Risorto, Gesù Cristo nostro Signore, che proprio in quella terra mostrò, vivo, le piaghe della sua passione. Sentiamo oggi che le parole rivolte dal Santo Padre ai Cristiani che abitano i Luoghi Santi non erano un pio auspicio, ma una speranza possibile: «Voi, fratelli e sorelle in Cristo che dimorate nei Luoghi di cui più parlano le Scritture, siete un piccolo gregge inerme, assetato di pace. Grazie per quello che siete, grazie perché volete rimanere nelle vostre terre, grazie perché sapete pregare e amare nonostante tutto. Siete un seme amato da Dio. E come un seme, apparentemente soffocato dalla terra che lo ricopre, sa sempre trovare la strada verso l’alto, verso la luce, per portare frutto e dare vita, così voi non vi lasciate inghiottire dall’oscurità che vi circonda ma, piantati nelle vostre sacre terre, diventate germogli di speranza, perché la luce della fede vi porta a testimoniare l’amore mentre si parla d’odio, l’incontro mentre dilaga lo scontro, l’unità mentre tutto volge alla contrapposizione»
(Lettera ai Cattolici del Medio Oriente, 7 ottobre 2024).

Subito torna alla mente il nostro dovere - e uso questo termine con trepidazione, ma con decisione - di correre per aiutare, appena concretamente possibile, la vita a rinascere. A te, Fratello vescovo, e a tutti quelli che animerai nel tuo ministero, si rivolge il drammatico appello di Dio: «“Figlio dell’uomo, potranno queste ossa rivivere?”. Io risposi: “Signore Dio, tu lo sai”. Egli mi replicò: “Profetizza su queste ossa e annuncia loro: “Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Così dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete”» (Ez 37,3-5). Tutti, a partire dai bambini, hanno diritto a vivere in pace e a riavere case e scuole, a giocare insieme senza la paura di rivedere il ghigno satanico della morte. È vero. Per noi cristiani i Luoghi Santi hanno un valore particolare, sono incarnazione dell’Incarnazione. Essi sono stati custoditi fin dagli inizi dalle comunità cristiane, nella varietà delle loro tradizioni, e da secoli i Frati minori della Custodia li curano con fedeltà mirabile.

Intorno a quei luoghi sono sbocciate iniziative di grande valore pastorale: parrocchie, scuole, ospedali, case per anziani, centri di assistenza a migranti, sfollati, rifugiati. Proprio per aiutare a sostenere tutto questo il Santo Papa Paolo VI ha istituito la Colletta per i Luoghi Santi, nella forma che da allora viene annualmente ripetuta il venerdì santo o in altra data localmente fissata. Quest’anno la Colletta diventa una risorsa imprescindibile: dopo la pandemia, la quasi completa interruzione dei pellegrinaggi e delle piccole attività che soprattutto i cristiani hanno creato a lato di essi, molti sono stati costretti all’esilio. Se vogliamo rinforzare la Terra Santa e assicurare il contatto vivo con i Luoghi Santi, occorre sostenere comunità cristiane che, nella loro varietà, offrano al Dio-con-noi la loro lode perenne, anche a nome nostro. Ma perché questo avvenga, abbiamo assoluto bisogno del dono generoso delle vostre comunità.

Vorrei che voi, Fratelli vescovi, facendo memoria delle immagini di distruzione e di morte che sono passate costantemente sotto i vostri occhi in questi tempi di nuovo Calvario, vi faceste apostoli persuasivi di questo impegno. La Terra Santa, i Luoghi Santi, il Popolo Santo di Dio sono la vostra famiglia, perché sono patrimonio di tutti noi. Sentite, vi prego, la Colletta come una delle vostre priorità pastorali: qui è in gioco la sopravvivenza di questa nostra preziosa presenza, che risale direttamente ai tempi di Gesù. Sono certo che il vostro entusiasmo e la vostra cura affettuosa si trasmetteranno alle comunità che vi sono affidate. Per cortesia, evitate che le nostre Chiese promuovano collette parallele per lo stesso scopo, perché non siano compromessi il significato e l’efficacia della vostra carità, iniziativa universale del Successore di Pietro, il Vescovo di Roma. Quanto avrete raccolto potrà essere rimesso direttamente a questo Dicastero dai Commissariati di Terra Santa del vostro Paese. Ci aspettiamo che nessuna comunità consideri questa “liturgia”, come veniva chiamata in antico, quale cosa che non la riguarda. 
Papa Francesco invia a tutti voi la sua Benedizione: Dio non dimenticherà, particolarmente in questo Anno Giubilare della Speranza, chi si sarà fatto testimone della Sua Provvidenza e strumento della Sua Pace.
I nostri Cristiani di quelle terre vi aspettano. Grazie e buon pellegrinaggio giubilare.

Suo dev.mo

Claudio Card. Gugerotti
Prefetto

✠ Michel Jalakh, OAM
Arcivescovo Segretario

 

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COLLETTA PRO TERRA SANTA 2024

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Colletta 202​4]

“E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme”.

Come avremmo voluto che le parole del salmo 122 fossero la descrizione di ciò che accade ai nostri giorni! E invece tanti pellegrini restano lontani dalla città dei loro sogni,
mentre gli abitanti della Terra Santa continuano a soffrire e a morire. In tutto il mondo risuona il rombo delle armi portatrici di morte.
E non si vede tregua, anche se Dio ci ha assicurato che “Ogni calzatura di soldato nella mischia e ogni mantello macchiato di sangue sarà bruciato, sarà esca del fuoco”.
Questa è la profezia di Isaia (9,4). Abbiamo visto e vediamo uomini in armi spargere sangue e uccidere la vita stessa.
Eppure nel versetto successivo Isaia annunciava che “un bimbo ci è stato donato […] il Principe della pace”.
Per noi Cristiani quel bimbo è Gesù, il Cristo, il Dio fatto uomo, il Dio con noi.

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COLLETTA PRO TERRA SANTA 2023

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Colletta 202​3]

"Il Venerdì santo sentiamo risuonare il racconto della Passione del Signore. Tra i segni che
accompagnano la morte di Gesù, viene riferito che “il velo del tempio si squarciò, la terra tremò e le rocce
si spezzarono” (Mt 27,51-52). Proprio mentre l’umanità si stava lentamente risollevando dalle
conseguenze della pandemia, abbiamo assistito poche settimane orsono agli sconvolgimenti provocati dal
terribile terremoto. Esso è stato percepito anche a Gerusalemme, ma ha provocato danni e seminato un
numero altissimo di morti in Siria e nel sud della Turchia, terre visitate dalla predicazione apostolica e
luoghi in cui è fiorito il cristianesimo delle origini con insigni tradizioni monastiche ed eremitiche, o
scuole teologiche che hanno contribuito allo sviluppo della comprensione del mistero di Cristo di cui noi
tutti siamo debitori, anche se spesso non le conosciamo, a causa delle persecuzioni che le estinsero."

Roma, Città del Vaticano | 24 Marzo 2023